✍? LIBRI CON DEDICA✍?
L’età del male
Deepti Kapoor
Einaudi 2023
“Nessuno può riaverla. La vita fugge da te. Non torna mai indietro, per quanto tu possa provare a farla tornare, per quanto tu lo voglia. Questa è la lezione da imparare: adattarsi o morire.”
Il romanzo si apre su una scena del crime: cinque vagabondi che dormivano sul marciapiede, sono stati travolti e uccisi da un’auto che correva ad alta velocità.
A poca distanza un uomo ubriaco a bordo di una Mercedes di grossa cilindrata, attende l’arrivo della polizia.
Ma come ci è arrivato Ajay al volante di quell’auto di lusso, da quel lontano e poverissimo paesino in cui è nato?
Con un’alternanza di punti di vista dei vari personaggi, si dipanano, sopra quelle di tutti, le vite di Ajay e Sunny; esistenze diversissime tra loro, che convergono nella Delhi di inizio anni duemila.
Ajay è un sopravvissuto, nato in un villaggio poverissimo, ha conosciuto la miseria, e la sua vita ha avuto continui stravolgimenti finché non diventa l’autista, il tuttofare e la guardia del corpo di Sunny Wadia.
Sunny è invece il rampollo di una ricchissima e temuta famiglia: i Wadia, uomini d’affari molto influenti, ma soprattutto spietati criminali.
Rappresentante della new India, Sunny così sfacciatamente ricco e affascinante, vorrebbe rendere rispettabile il nome della sua famiglia e soprattutto far diventare Delhi il centro del mondo, costruendo nuovi ricchi quartieri come quelli delle grandi città europee, anche se questo comporterà lo sfratto di tantissime famiglie di poveri lavoratori.
Ma Sunny non è senza scrupoli come il padre, anche se a volte vorrebbe esserlo per riuscire ad attendere le aspettative della sua famiglia, chissà se un giorno diventerà davvero il più forte di tutti.
Un romanzo appassionante, che tiene incollati alle pagine, e che racconta di un paese complesso e pieno di contraddizioni: un’India ben lontana da quell’idea di misticismo alla quale è spesso associata, bensì lacerata della violenza, e dove il dio denaro corrompe i politici di turno sempre a discapito dei poveri lavoratori.
Non vedo l’ora di poter leggere il secondo capitolo di questa saga dei Wadia!
Laura.